Consigli utili

Consigli utili per prenderti cura del tuo amico a quttro zampe

L’arrivo di un cucciolo

Innanzitutto congratulazioni, visto che è arrivato un nuovo amico a quattro zampe nella tua famiglia: ti facciamo i migliori auguri per questa nuova avventura. La decisione di condividere le tue giornate con un altro essere vivente è molto importante e influenzerà la tua vita per molti anni, richiedendoti attenzione e rispetto per le esigenze del nuovo arrivo. 


Per adottare un cucciolo sarebbe bene aspettare che avesse compiuto le otto settimane di età, in quanto proprio entro tale periodo il contatto con la madre e i fratellini consente al cucciolo di imparare i riti sociali e instaurare rapporti con gli altri membri del branco - ruolo fondamentale per la sua stabilità emotiva complessiva. 


I primi giorni nel nuovo ambiente possono intimidire molto il tuo nuovo amico (sia cucciolo sia adulto), quindi, se possibile, è meglio organizzare l’arrivo in un momento di calma della tua settimana, quando è più probabile che tutti i membri che dovranno condividere la gioia di questa esperienza siano presenti, per esempio durante il fine settimana. 


Se in casa ci sono bambini, cerca di controllare il loro entusiasmo, in modo che evitino di alzare molto la voce e di passarsi di mano in mano il cucciolo. Insegna loro anche a maneggiarlo delicatamente, in modo che il cucciolo abbia il tempo necessario per farsi coraggio. 


Ricorda infine che i cuccioli hanno bisogno di crescere in un ambiente ricco di stimoli visivi, sonori e tattili e di molte passeggiate, e tieni presente che sono sconsigliabili un’adozione troppo precoce (o al contrario tardiva) e legami troppo stretti e dipendenti da un unico padrone, al fine di evitare la comparsa di problemi comportamentali che si manifesteranno con vocalizzazioni, emissioni inappropriate di feci o urine, paura e conseguente aggressività verso il nuovo. 

PICCOLI CONSIGLI DI COMPORTAMENTO 

Gatto
Fin dal primo giorno è bene fornire al gatto un territorio centrale protetto, consentendogli di riposare tranquillo e indisturbato soprattutto da bambini e altri membri del nucleo familiare, compresi altri eventuali animali di casa. 

I gatti sono animali molto puliti, ma è comunque necessario un accesso facile all’area dedicata ai bisogni: necessitano di una vaschetta con lettiera, posta in un ambiente tranquillo (lontano dall’area dell’alimentazione), che deve essere pulita quotidianamente. In caso di problemi correlati allo sporcare in casa è opportuno consultare il proprio medico veterinario di fiducia. 

In natura i gatti dedicano varie ore al gioco e alla caccia, quindi queste attività dovrebbero essere garantite anche in un ambiente casalingo, dedicando loro tempo o, se questo non è possibile, fornendo un ambiente ricco di stimoli. 
Cane
Ricorda che all’arrivo in famiglia il cucciolo trasferirà l’attaccamento finora dedicato alla madre verso la persona che più si prenderà cura delle sue necessità primarie (alimentazione, conforto, gioco), sviluppando così un legame stretto con un membro della famiglia. Questo rapporto, utile nelle prime fasi, dovrà necessariamente diminuire, perché il nuovo arrivato, così come avviene in natura, dovrà comunque imparare a reggersi da solo. Le iniziative dovranno venire dal padrone e non seguire ogni richiesta del cucciolo, il quale dovrà imparare a capire e ad affrontare la solitudine, inevitabile condizione del cane domestico (un cucciolo troppo dipendente dal padrone svilupperà la cosiddetta ansia da separazione). 

A differenza dei gatti, pochi cani sono già abituati a non sporcare in casa: è perciò importante che il cucciolo sia indirizzato nel giusto posto al momento giusto, che normalmente coincide con il dopopasto, con il risveglio, con il momento che segue il gioco. Se il cucciolo evacua in un posto inopportuno, ricordati che ogni forma di punizione può generare confusione, e che è quindi altamente consigliabile, al posto di una punizione per un comportamento sbagliato, gratificarlo quando evacua nel luogo giusto, stimolando così un’associazione positiva. Inoltre, è importante sapere che per i cani è comunque ‘innaturale’ essere forzati a fare i bisogni in casa (su pannolini, giornali, ecc.), perché in natura essi non sporcano mai nella ‘tana’ (che per loro è la casa in cui vivono). 

Per quanto riguarda i comandi, devono essere semplici e soprattutto devono valere per tutti i membri della famiglia, in modo da non generare confusione (una parola = un significato). Fai indossare al cane il collare fin da subito, in modo che si abitui a portarlo e che risultino più facili le prime passeggiate, che dovranno servire per la corretta socializzazione. Quando il cane è al guinzaglio ricorda di non strattonarlo, ma tiralo dolcemente, richiamando continuamente la sua attenzione, sia parlandogli sia ricompensandolo. Se mostra paura verso luoghi e persone è meglio non considerarlo o distrarlo con il gioco (il conforto rappresentato da carezze e rassicurazioni rafforzano la paura). 
 
Alimentazione

Affinché i nostri amici siano animali sani, la loro alimentazione deve essere corretta fin dall’inizio: anzi, proprio la scelta degli alimenti nel loro primo anno di vita è decisiva per il loro corretto sviluppo. 
La scienza della nutrizione ha fatto enormi progressi negli ultimi anni, fornendo alimenti tali da garantire i giusti rapporti dei nutrienti (proteine, lipidi, carboidrati, vitamine e minerali), con materie prime di comprovata qualità.

Inoltre, la gamma di prodotti in commercio (in formulazione sia secca che umida) è tale da seguire tutte le fasi della vita del vostro amico in base anche alle esigenze individuali (conformazione fisica, attitudine al lavoro, razza), prevenendo o ritardando alcune patologie (obesità, calcolosi, diabete, insufficienza renale, intolleranze alimentari). 

Chi preferisce la dieta casalinga deve fare in modo che contenga i giusti principi nutritivi nei giusti rapporti, in quanto errori involontari nella preparazione e formulazione possono causare problemi seri alla salute dell’animale. 

I nostri amici quattro zampe non hanno bisogno di variare e possono mangiare lo stesso cibo per tutta la vita: cambiamenti improvvisi possono addirittura causare disturbi digestivi o alterazioni all’apparato tegumentario. Nel caso in cui i cambiamenti fossero inevitabili, è sempre utile consultare il proprio medico veterinario e ricordarsi che è necessario un periodo di transizione di almeno una settimana, mischiando il nuovo alimento al vecchio in proporzioni giorno per giorno crescenti. 

L’abitudine a fornire alimenti dalla tavola dovrebbe essere evitata sia per salvaguardare il benessere dell’animale sia per mantenere un equilibrio e una giusta convivenza tale da non sviluppare patologie comportamentali: l’accesso al cibo, infatti, condiziona la scala gerarchica, e per questo sarebbe opportuno dare da mangiare al proprio animale dopo il pasto di tutta la famiglia, in modo da consolidarne il rapporto subordinato. Il cane e il gatto hanno esigenze diverse all’accesso al cibo: mentre per il cane sono necessari uno o due pasti al giorno (nei cuccioli fino al quinto mese quattro pasti) il gatto ama spizzicare più pasti almeno tre o quattro volte. 
 
Tutelare la salute del cane e del gatto: i consigli del veterinario 
I nostri amici a quattro zampe sono bravissimi a nascondere i propri problemi finché questi non diventano troppo gravi, per questo è meglio consultare il proprio medico veterinario tutte le volte che si manifestano cambiamenti dell’appetito e del comportamento: meglio essere prudenti che doversi poi pentire

Se il cane non mangia, ma è attento e vivace, è meglio non forzarlo e non stimolarlo con cibi diversi, ma provare a togliere la ciotola e mostrarla al pasto successivo. Se continua a non mangiare meglio consultare il veterinario. 

In caso di vomito o diarrea (essendo le cause molteplici) andrebbe sempre considerato il materiale rigettato e lo stato del proprio animale. In entrambi i casi, se il cane o il gatto regolarmente vaccinati si presentano vivaci e attenti potrebbe essere sufficiente un giorno di digiuno - lasciando comunque acqua a disposizione. In caso contrario è opportuno consultare il veterinario. 

In caso di tosse è meglio consultare subito il veterinario, per differenziare le varie forme: dalle infettive alle infiammatorie, dalle broncopolmonari alle cardiache. 

Se il proprio pet inizia a bere molto (polidipsia), a urinare più del solito (poliuria) o ad essere particolarmente letargico è buona norma portare lo stesso dal proprio veterinario per effettuare i controlli necessari (molto probabilmente esami del sangue come primo approccio). 

Fare attenzione inoltre ai pericoli che circondano i nostri amici sia in casa (piante, detersivi, balconi, giochi…) sia all’aria aperta (macchine, motorini, insetti, serpenti, veleni, colpo di sole…) sia in macchina (colpo di calore). In tali situazioni fare riferimento al più vicino veterinario. 

Un capitolo importante per la salute del cane e gatto riguarda l’eventuale sterilizzazione e castrazione. Questo tipo di intervento può essere eseguito dopo i sei mesi di vita (anche se in alcuni casi viene effettuato prima) e può proteggere i nostri animali da molteplici situazioni: ad esempio, nel gatto maschio limita i rischi di contagio di malattie infettive (FIV e FeLV rispettivamente virus dell’immunodeficienza e della leucemia felina) e traumi da investimento, visto che in genere i gatti maschi ‘interi’ (cioè non sterilizzati) si allontanano molto di più da casa di quanto non facciano quelli castrati, rischiando quindi in città di attraversare strade molto trafficate; nella femmina la sterilizzazione previene il rischio di tumori alle mammelle. 

Nel cane maschio la castrazione riduce i rischi di vagabondaggio, oltre a ridurne l’aggressività e la predisposizione a gravi patologie della prostata, mentre nella femmina, qualora non si intenda farle fare delle cucciolate, riduce il rischio di patologie ovariche e diminuisce drasticamente patologie tumorali alle ghiandole mammarie. 
  
 
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Il paziente geriatrico 
La speranza di vita dei nostri animali è aumentata significativamente negli ultimi anni, grazie al miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie, all’alimentazione più corretta e ai progressi in campo medico veterinario. Invecchiando, nell’animale si alterano le capacità dell’organismo di adattarsi ad aggressioni da fattori esterni, perciò è necessario passare in rassegna le differenti funzioni dei vari organi, adottando controlli e trattamenti profilattico terapeutici. 

Quando consideriamo un animale anziano? 
L’aspettativa di vita varia in base alle differenti e molteplici tipologie di razze. In linea generale, un cane di piccola taglia viene considerato anziano intorno agli 11/12 anni, una media taglia intorno ai 9/10 anni, una grande taglia intorno ai 7/8 anni, mentre un gatto si considera anziano intorno agli 11/12 anni. 

La visita a un animale anziano deve essere vista come un atto di medicina preventiva, in quanto mantenere in buono stato il proprio animale, con diagnosi e trattamenti precoci, garantisce la possibilità di prolungarne la vita. 

I vari apparati da prendere in considerazione sono rappresentati dalla cavità buccale, dall’apparato gastro-intestinale, dall’apparato cardiocircolatorio, dall’apparato scheletrico locomotore, dall’apparato urogenitale, dal sistema nervoso comportamentale e dall’apparato tegumentario.

Questi controlli prevedono una semplice visita clinica, meglio se effettuata ogni sei mesi, esami del sangue e urine per monitorare sistemi non apprezzabili dall’esterno (tali da valutare i primi segni di malattia) ed eventuali approfondimenti con la diagnostica per immagini (radiografia, ecografia…) ai primi segni di disfunzione di un organo. 

Si ricorda inoltre che l’efficacia del sistema immunitario diminuisce con l’aumentare dell’età, sensibilizzando l’organismo a patogeni esogeni come le malattie virali. Perciò, come succede per l’uomo, sono necessari i richiami annuali delle vaccinazioni. 

Infine, anche le esigenze proteico-energetiche tendono a variare in base alle diverse necessità e patologie sottostanti: si consiglia quindi di valutare con il proprio medico il programma alimentare sia per la formulazione che per la somministrazione. 

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